Occlusione e postura

Dopo molti anni dedicati alla cura delle problematiche dentali, la nostra attenzione si è ulteriormente estesa al concetto di salute globale del paziente. In particolare nell’ ambito della diagnosi e del trattamento delle disfunzioni posturali collegate alle disfunzioni dell’apparato masticatorio.

CHE LEGAME C’È TRA LA POSTURA E LA BOCCA?

Con il termine postura si intende la strategia impegnata dal sistema neuromuscolare e scheletrico per rimanere in equilibrio, reagendo alla forza di gravità nella maniera più economica possibile.

È una manifestazione individuale che non rappresenta una situazione di riferimento definita, ma è il risultato di un adattamento coordinato e continuo del sistema posturale (e quindi del tono muscolare).

Negli ultimi anni è stato definitivamente dimostrato come la posizione della bocca rispetto al corpo influenzi il nostro modo di camminare e stare in piedi.

In particolare l’occlusione, il rapporto tra cranio e mandibola, la deglutizione e la convergenza degli occhi sono in relazione neuro-muscolare con il sistema di controllo e mantenimento della postura, integrandosi a diversi livelli.

Di fatto il sistema stomatognatico partecipa attivamente al mantenimento della corretta posizione del cranio insieme all’articolazione temporo-mandibolare, ai muscoli della masticazione e del collo, dell’osso ioide, e del cingolo scapolo-omerale.

DA DOVE ORIGINANO I PROBLEMI DISFUNZIONALI?

In ambito diagnostico un aiuto importante ci viene offerto dalla kinesiologia medica odontoiatrica che ci consente di distinguere ed analizzare le differenti problematiche biomeccaniche posturali.

Discendenti: occlusione dentale, protesi dentali scorrette, intolleranze ai materiali dentali, alterazione della deglutizione, presenza di frenulo corto linguale, occhio (convergenza, divergenza, dominante), respirazione, fonazione.

Ascendenti: appoggio podalico (piede adattato, piede causativo, piede piatto, piede cavo, traumi agli arti inferiori, visceri, bacino, presenza di cicatrici).

L’occlusione abituale fisiologica si verifica quando è presente un corretto rapporto tra l’osso mascellare e la mandibola, dove il contatto dentale deve essere sempre uniforme e simultaneo, allo scopo di dare alla mandibola la massima stabilità con un adeguato numero di contatti, con i muscoli in tono ed articolazioni tempo-mandibolari asintomatiche;

Al contrario quando si verifica una alterazione della masticazione, per esempio un precontatto dentale (una cuspide del dente che tocca prima delle altre nel momento della chiusura dentale) si parlerà di occlusione patologica e in altri termini di una “nuova occlusione”, che determina una nuova posizione mandibolare (dislocazione) e quindi di una nuova postura.

QUALI DINAMICHE PORTANO AD AVERE PROBLEMI POSTURALI A PARTENZA DAI DENTI?

È interessante comprendere la successione degli eventi che accadono quando si verifica la situazione appena descritta e che inducono alla variazione dell’ assetto posturale.
Il precontatto o interferenza occlusale, determina un riflesso immediato che viene chiamato “riflesso di evitamento” e che può verificarsi anche in altre circostanze (un ponte scorretto o la presenza di un dente dolorante che spostano la masticazione per evitare di utilizzare quella zona della bocca).

COME SI FA DIAGNOSI DI QUESTE PROBLEMATICHE?

L’approccio diagnostico deve essere globale, cioè devono essere analizzate tutte le componenti che possono attivare le catene disfunzionali.
Il primo passaggio diagnostico è una visita sia posturale che gnatologica per poter mettere in correlazione i disturbi riferiti dal paziente e la loro effettiva causa.
Un passaggio importante è la “deprogrammazione della masticazione” e l’analisi dei disordini occlusali e delle articolazioni temporo-mandibolari, cioè la visualizzazione della causa della cattiva masticazione, la verifica immediata della normalizzazione del tono muscolare e del cambiamento della postura.
Un aiuto diagnostico-investigativo può essere dato dalla pedana stabilometrica (strumento che evidenzia le asimmetrie posturali) e dalla podata (strumento che misura l’appoggio e il carico del piede).
Tutti questi passaggi sono confermati dalle risposte a test kinesiologici dedicati.
Dopo aver effettuato questa prima analisi, se si evidenziano disfunzioni a partenza dagli occhi o dalla lingua si procede con una visita ortottica o logopedica.

COME SI TRATTANO QUESTE PROBLEMATICHE?

Terapia a breve termine con un bite personalizzato e bilanciato per correggere le problematiche di origine odontoiatrica e testare la normalizzazione posturale.

Questo breve percorso di qualche mese può essere affiancato da cicli di terapia fisioterapica/osteopatica, ortottica e di logopedia.

Questa breve terapia con il bite porta alla risoluzione dei problemi contratturali e dolorosi al collo e alla schiena, con conseguenti benessere ed energie riconquistate.

A stabilità confermata del benessere si procede alla rivalutazione per definire una terapia odontoiatrica definitiva, in sostituzione del bite, che porti al mantenimento del nuovo benessere acquisito.

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